Le cose di dopo
Il Contest del FLA2020
Scelte
di Salvatore Di Genua
Quando Luigi, uno dei tanti sedicenni recatosi al palazzo di formazione, fece il suo ingresso nella Sala Controllo, fu deluso: si aspettava macchinari futuristici, congegni da film di fantascienza dalle forme assurde; invece si ritrovò in una stanza senza finestre, dalle pareti completamente bianche e che odorava di chiuso, con una seconda porta dal lato opposto e una specie di arco alto quanto un uomo adulto al centro della sala.
Ci girò attorno curioso finché non sentì qualcuno entrare dall’altra parte della camera: una donna piuttosto alta in camice e comode scarpe da ginnastica gli venne incontro.
La folta capigliatura, simile ad un cespuglio, strappò un sorriso a Luigi, gli occhi grandi e scuri apparivano attenti e indagatori e contrastavano con il sorriso gentile <<Piacere di conoscerti, sono la dottoressa Naki. Sei Luigi, giusto?>>
L’altro annuì <<Si, sono Luigi Bianchin.>> confermò <<Cosa devo fare?>> sentiva l’ansia crescere alla prospettiva di essere sottoposto ad un test e lo stare solo con quella sconosciuta non aiutava.
<<Puoi metterti qui, per cominciare.>> la dottoressa indicò il centro del portale. Luigi eseguì, restando strabiliato da quell’arco liscio e senza imperfezioni simile a marmo <<Bene, abbiamo finito.>>
<<Di già?>>
L’altra annuì <<Si mio caro, questo serve solo per controllare il tuo stato fisico e...>> si avvicinò ad una parete e premette dei tasti invisibili nell’aria. Comparve davanti alla donna una schermata dove era rappresentato un corpo umano con scritte delle annotazioni ed un OK in verde.
<<Da quanto puoi vedere sei un ragazzo forte ed in salute. Il resto lo vedremo di qua.>> disse dirigendosi alla porta da cui era entrata poco prima.
Luigi, dopo aver curiosato tra le note sullo schermo, si affrettò a raggiungere la dottoressa ed entrò dopo di lei nella stanza successiva.
La sala era molto più grande, sempre dalle pareti bianche e senza finestre; una leggera luce soffusa mostrava una serie di portali simili a quelli di prima. Anche lì c’era odore di chiuso, ma ormai Luigi iniziava ad abituarcisi.
<<Dopo il tuo stato fisico controlliamo gli altri dati.>>
Naki sfiorò l’aria con le dita e ancora una volta apparì un quadrato con i suoi voti scolastici, le annotazioni dei suoi professori e le opinioni del suo preparatore atletico; tutto ciò mise Luigi in imbarazzo.
<<Hai capito cosa facciamo qui?>> chiese Naki e l’altro, ripresosi, ci rifletté un secondo <<Ci spiate e poi ci costringete a fare ciò che ritenete giusto per noi.>>
<<Ecco, questa risposta mi è nuova.>> disse la dottoressa, spiazzata <<No, mio caro, qui nessuno viene obbligato.>>
Naki usò ancora la sua tastiera immaginaria, i dati sulla schermata iniziarono a rimpicciolirsi e sparpagliarsi ai lati mentre al centro si formò un classico grafico a torta <<Raccogliamo le informazioni e cerchiamo di offrirvi la possibilità migliore. Sei un ragazzo fisicamente preparato, un asso dell’atletica con una pessima media in lingua e matematica, ma molto portato per l’arte e per le relazioni, visto anche il grande numero di amici.>>
Luigi a quelle informazioni a stento nascose la sua perplessità <<Sono bravo nelle relazioni?>> e l’altra annuì <<Ho anche delle dichiarazioni di amici e parenti, e la maggior parte sono positive.>>
Naki, pigiando ancora tasti invisibili, fece illuminare quattro dei portali presenti.
<<Il palazzo di formazione>> riprese la dottoressa <<vuole permettere ad ogni cittadino, raggiunta l’età giusta, di potersi concentrare su quanto ama o è portato. Qui effettuiamo dei collegamenti con gli universi paralleli adatti ai soggetti, te in questo caso.>>
Luigi si avvicinò ai portali illuminati, ci guardò attraverso ma non vide nulla. Volse il suo sguardo interrogativo a Naki ora accanto a lui, indicandogli gli archi e elencandone le caratteristiche <<Nel tuo caso abbiamo: atleta, fumettista, insegnante e politico.>>
Luigi rise a quelle ultime due opzioni <<Figurarsi.>> borbottò, per poi far presente un suo dubbio <<Ma quindi io, attraversando un portale, diventerò un grandissimo in una di quelle cose, ma in un altro universo? E la mia famiglia?>>
Naki non sembrò per nulla scossa dall’osservazione, abituata ormai da anni in quel compito <<Tu assorbirai solo l’energia di quel portale, le capacità del Luigi di quella dimensione. Ma la tua vita proseguirà qui, assieme alle persone che già conosci.>>
Luigi studiò bene le possibilità di avere una carriera legata ad un particolare ramo. L’idea di diventare atleta di fama e poi allenatore non gli dispiaceva, così come creare fumetti ed essere parte di fiere a cui aveva partecipato solo come visitatore. Ma qualcosa ancora non lo convinceva <<E se cambiassi idea? Se poi scoprissi di essere bravo in altro? Se dovessi annoiarmi e desiderassi cambiare? Perché dovrei obbligarmi ora a scegliere cosa essere?>>
Naki gli appoggiò una mano sulla spalla e lo accompagnò piano oltre i portali <<Come detto, non obblighiamo nessuno. Molti non sanno cosa fare e il governo, per aiutarli, ha messo a disposizione queste risorse. Non tutti sono pronti ad affidarsi al destino e preferiscono un percorso segnato.>>
<<Ma se non attraverserò quei portali non riuscirò mai a farmi valere in quei campi? E se non mi sentissi pronto a scegliere?>>
Naki si fermò ed anche il ragazzo. La donna indicò davanti a loro una comune porta come quelle attraversate poco prima <<Potrai diventare un fumettista, ma dovrai impegnarti di più. Se però non te la senti di accettare questa possibilità, questa porta conduce fuori di qui.>>
Luigi non avrebbe mai pensato di dover prendere in quel momento una decisione simile: un futuro sicuro in qualcosa che conosceva, o il caso? Non sapeva ancora darsi una risposta e la dottoressa non gli mise fretta, mentre guardava prima i portali e poi la porta.
Scelte.
Con il tempo era solo cambiato il modo, ma la possibilità di farle diede coraggio a Luigi ed alla fine, scelse...