Le cose di dopo
Il Contest del FLA2020
La Sperosa
di cristiano zuccarini
1
“Piano, piano, piaaano, ragazzi, non spingete, non spingete.”
“Mamma, ma quando entriamo?”
“Tesoro, calma, ci siamo quasi. Stai tranquilla.”
Mirva accarezzò la testa di Larja che sbuffò.
“Ma io voglio entrare, mammaaa!”
“Fai la brava su.” La redarguì Mirva.
“Prego, numeri 121, 122 e 123 possono entrare.” Il bigliettaio si chinò leggermente e spinse delicatamente dentro la porta tre bambini con le loro madri.
Larja incrociò le braccia, mettendo il broncio e un bimbo qualche posto avanti le fece una smorfia.
“Ma Maaammaaa quel bimbo mi fa le boccacce!”
“Ma no tesoro, sono bacini.” Disse Mirva incenerendo con lo sguardo il bambino e la madre distratta.
Le pareti e il soffitto erano un semicerchio di un grigio vivace che a tratti si oscuravano ed emanavano bagliori di tutti i colori, come tanti fuochi d’artificio. Ogni volta i bambini alzavano lo sguardo e si lasciavano andare ad un lungo e stupito ooh.
Una voce metallica e suadente in filodiffusione riempiva a cadenze regolari il corridoio, accompagnata da una ragazza sorridente trasmessa sulle pareti.
Buongiorno e benvenuti ad Anthòsis. Sono Müryya D3-805-S. Rispettate la fila ed attendete il vostro turno. Vi ricordo che una volta entrati avete cinque minuti. Un addetto si assicurerà che le regole vengano rispettate. Vi auguriamo buona permanenza e preparatevi al miracolo.
“Mamma, che numero abbiamo noi?”
“Larja, te l’ho già detto. 135. Devi avere ancora un pochino di pazienza.”
Una signora davanti a loro sorrise.
“Larja, che bel nome che hai. La mamma ha ragione, sai. Quel bimbo davanti ti mandava bacini.”
Mirva abbozzò un sorriso e arruffò i capelli di Larja.
“Sentito, brontolona? Mi chiamo Mirva e lei è Larja.”
“Piacere, io sono Aria e lui è Romàn.”
“Ciao signora.” Dissero i bambini all’unisono.
Mirva tirò un lungo sospiro e guardò Aria che capì e corrispose.
“Finalmente siamo riusciti a prendere un biglietto. Larja si è meritata quello oro plus. Di’ alla signora quanto sei stata brava ieri, Larja.”
Il volto della bimba si illuminò.
“Ieri a scuola sono stata scelta dalla maestra per parlare davanti al direttore. Era una festa, sono passati 250 anni dalla seconda guerra mondiale e mi sentivano tutti.”
“Ma che brava, Larja. Noi invece abbiamo vinto il biglietto argento a scuola per un compito scritto sullo stesso argomento. Romàn ha fatto secondo.”
“Dovevo fare primo, non è giusto, il mio era più bello. Uffa.”
“124, 125 e 126 possono entrare.”
Buongiorno e benvenuti ad Anthòsis. Sono Müryya D3-805-S. Rispettate la fila ed attendete il vostro turno. Vi ricordo che l’ingresso per i biglietti argento sono a destra, l’ingresso per i biglietti oro sono a sinistra. Il tempo di permanenza è di 3 minuti per i biglietti bronzo, 7 per i biglietti argento, 12 per i biglietti oro. I biglietti oro plus devono attendere l’uscita dei biglietti oro. Oggi non sono previsti biglietti diamante. Grazie.
“Non è giusto, oh!” Romàn mise il broncio e incrociò le braccia in segno di fiera protesta.
“La prossima volta vincerai tu, ne sono certa, Romàn.”
“Sì, vinci Romàn e l’anno prossimo ci andremo insieme.” Disse allargando le braccia Larja.
Una luce sull’ingresso indicava che il turno dei biglietti 127, 128 e 129 si era concluso ed erano appena entrati 130,131 e 132.
“Mamma, mamma, mamma.” Larja saltò e si mise a battere le mani in preda ad un’incontenibile eccitazione.
Aria sorrise.
“Prima volta tesoro?”
“Sì, faccio la quinta elementare, sono grande ormai.”
“Anche per Romàn è la prima volta da quando è stato istituito.”
“E com’è signora?”
Aria le accarezzò il volto.
“Indescrivibile. Vedrai. Non ti rovino la sorpresa.”
Müryya D3-805-S fece la sua ennesima comparsa e il suo ennesimo annuncio.
Il bigliettaio annunciò “133,134 e 135, dentro!”
Larja e Romàn entrarono con le madri.
2
Il corridoio proseguiva dritto per lungo tratto finché non si divise in tre ingressi su ognuno dei quali campeggiava illuminata la scritta Bronzo, Argento e Oro.
I bambini e le mamme si salutarono con la promessa di rivedersi.
Un inserviente le accompagnò in una grande sala con sedili ed un grande schermo oscurato.
Mirva e Larja si sedettero. Le luci si spensero.
Ed ecco che lo schermo si illuminò e su di esso iniziarono immagini di catastrofi, guerre, inquinamento, morte, la natura vessata e torturata in ogni modo.
Una voce si diffuse nell’aria.
Nel 2163 la Natura, in quello che è oggi noto come il giorno della Grande Scomparsa, si ribellò alle continue angherie da parte dell’uomo ed i mari si svuotarono, le foreste si ritirarono, il cielo si oscurò, gli alberi scomparvero e le terre divennero aride ed infertili. Costretti da una situazione ormai non più reversibile, i governi del mondo si riunirono e cercarono una soluzione.
Ma era troppo tardi.
Erano secoli che la Madre ci lanciava urla di aiuto, inascoltate e ignorate. L’avidità, l’ignoranza, la cecità e l’egoismo prevalsero e piantarono i semi di quel raccolto che è toccato oggi a noi mietere.
Ma nel 2172 un gruppo di uomini coraggiosi trovò il miracolo a cui state per assistere.
Avvicinatevi pure allo schermo.
Lo schermo si alzò con un gran rumore e rivelò una grande vetrata. Una luce vi si accese all’improvviso. E apparve.
Larja sgranò gli occhi ed emise un lungo oh.
Una rosa grandissima e bellissima piantata nel terreno.
Quello che avete davanti è l’ultimo fiore rimasto sulla terra e l’unico che si è riusciti a ritrovare sino ad oggi. Ammiratene la bellezza e l’eleganza. E di quanta poesia ci hanno privato. Una rosa rossa completa di stelo e spine.
Contemplatela a lungo.
E meditate.
Dopo qualche minuto di religioso silenzio la voce proseguì.
La visita è finita. I possessori di biglietto oro plus possono rimanere.
L’inserviente diede una fiala ad ogni famiglia. Mirva e Larja la presero ed uscirono. Quando furono a casa si chiusero nella cameretta di Larja e la aprirono.
Inalarono a fondo e sorrisero. Il profumo dell’ultima rosa si effuse ovunque.