Le cose di dopo
Il Contest del FLA2020
Si fa presto a dire dopo
di Alessio Iezzi
Si fa presto a dire dopo.
Ci vediamo dopo.
La quiete dopo la tempesta.
La pillola del giorno dopo.
Non ci si sofferma mai abbastanza sull’adesso. Se ci pensate bene, l’unico momento che conta veramente, l’unico tempo che esiste davvero è il presente. Eppure stiamo tutti lì a progettare il domani, a programmare un viaggio tanto atteso, fare investimenti a lungo termine, mettere soldi da parte per un acquisto desiderato da una vita e rimandato infinite volte.
La vita, appunto.
Profondiamo le nostre energie a costruirla in ogni sua minuzia, spendiamo intere domeniche e sabati sera a gettare le fondamenta di quelle che crediamo epiche esistenze, senza avvederci che in fondo stiamo innalzando soltanto castelli di carta. Basta una folata improvvisa di vento, un minimo passo falso e puf, sembra che la vita ci crolli addosso. Ma la vita non va proprio da nessuna parte, perché, come ha scritto qualcuno prima e meglio di me, la vita non ci appartiene, ci attraversa.
Allora impariamo a dire adesso.
Ci vediamo adesso.
La quiete adesso, senza la tempesta.
Il contraccettivo o il figlio – a seconda del nostro credo – adesso.
Così facendo riusciremo ad avere meno paura nel futuro. Il mondo verrà da sé e noi continueremo a farne parte come e meglio di prima.
Adesso.
Diamo quel bacio anche se non ce l’ha chiesto nessuno.
Adesso.
Diamo quella carezza e quell’abbraccio che ci sembrano scontati.
Adesso, o meglio quando di nuovo si potrà, diamoli doppi, tutti i baci, le carezze e gli abbracci che siamo stati costretti a mettere da parte. E vedrete che ce la faremo. Ce la farai. E se davvero la vita incespica e ci manda col culo a terra, restiamo lì a freddarci il sedere. Non dobbiamo avere fretta o peggio vergogna. Si cade e ci si rialza. Si nasce e si muore. Non dobbiamo precorrere i tempi né coltivare la stupida presunzione di considerarci eterni. La vita è un soffio, proprio come la felicità: entrambe ci sorprenderanno sempre come un soffio improvviso sugli occhi, il tempo di riaprirli e saranno già andate via.
Post scriptum: perdonate la divagazione strappa maroni, torno giocoso e spensierato come al mio solito. Passo e chiudo, per adesso.