E’ sera, il buio filtra e mette a fuoco le luci oltre la finestra.
Allo sguardo non sfugge che c’è qualcosa di diverso;l’occhio allenato a guardare più a lungo la stessa traiettoria, si lascia incantare e ipnotizzare da quel bagliore inatteso,dalle sinuose luminarie che scorrono lungo tetti e ringhiere.
L’avvento!Attesa,di cosa?
Suggestionata dall’atmosfera recupero un piccolo alberello a luci led lo connetto all’elettricità, accanto alla natività. Scruto le statue pensando che loro potrebbero contagiare solo coraggio e un filo spesso di speranza. Fuorilegge ancora oggi, fuori dalla loro regione,congiunti al di là del legame di sangue.
Spengo la luce,avvio Spotify.Dal pc partono le note di Merry Christmas Mr.Lawrance.
La magia si compie. Il riflesso della luce cangiante dell’albero s’irradia sulle mura,danza,portando all’alternanza dei colori fotogrammi sempre nuovi. Il rosso acceso di un camino, bianco neve la vetta di una montagna,rosa vivo le gote di un bimbo tinte di imbarazzo,il blu un’onda marina che si scalda in pochi istanti di un sole arancio.
La mente arriva ovunque,in barba a divieti e all’arco spazio-temporale!Come la curiosità di un gatto,rifletto osservando la piccola tigre siberiana di casa incastrata con le unghie tra i filamenti di una coperta. Doveva essere alla ricerca di qualche tesoro nascosto o più semplicemente di un giaciglio caldo. Il miagolio acuto rompe l’idillio. Corro a liberarla con tanto di tronchesina. La tengo in braccio,la rassicuro e mi perdo per un pò in quel fitto,vibrante manto;il suono delle fusa accompagna la voce di Conte (Paolo) su“it’s wonderful!it’s wonderful! Goodluck my baby”,procedo. Il cucciolo è incredibilmente docile(ero preparata all’eventuale medicazione di graffi e morsi con abbondante acqua ossigenata). Stupefatta concludo passando al setaccio i piccoli artigli,convincendomi che la storia che con la gentilezza e un pò d’amore si ottenga tutto forse ha un fondo di verità.
Con un guizzo torniamo ai nostri viaggi,io ad occhi chiusi,lei in avanscoperta per la stanza. Eyes without a face suona. La canzone perfetta in questi giorni fatti di tanti occhi senza volti,ormai nascosti dietro a centinaia di mascherine chirurgiche,di cotone,ffp2,ffp3,da bambini,adulti,maculate,tinta unita, a pois, griffate,cinesi...SBANGH!Non riesco a finire la lista che un tonfo mi desta dal divagare. Ancora la tigre in cattività;con una piroetta ha spazzato via matite,libri e un mazzo di carte “la vera Sibilla.
52 sibille sparse fra pavimento,comodino e il letto. Son tutte capovolte le carte divinatorie ,tutte tranne una: l’allegrezza al cuore. Che sia un segno?
“Consolazioni,allegria,buona nuova”cita la didascalia. Studio l’immagine,sul rettangolo di carta è raffigurato un gruppo di giovani gioiosi che sembrano ballare leggiadri su un pezzo di terra mentre si tengono per mano.
Sarà un caso ma è proprio ciò che auspicherei per me e per ogni singola creatura, l’allegrezza al cuore. Un senso di sollievo,leggerezza,gioia,spensieratezza che non sia superficiale ma che miri dritta al cuore,sentita nel profondo e condivisa. La capacità di planare sulle cose e vivere accompagnati dalla speranza. Dovrebbe essere contagiosa l’allegrezza al cuore. Riesco ad intravederne effetti e sintomi.
Apprezzare le piccole che si danno per scontate sarebbe uno dei primi. La bellezza di una passeggiata in piena libertà con l’aria che ti soffia in faccia,ricambiare il sorriso di uno sconosciuto per strada,pianificare viaggi,festeggiare traguardi o semplicemente celebrare la forza della vita. Ritornare ad avvicinarsi,toccarsi,baciarsi,abbracciarsi e dare valore a quel gesto,nel rispetto proprio e della sacralità dell’altro ora che abbiamo imparato che di sovente la vera vicinanza non è questione centimetri.Spontaneamente gli approcci del passato daranno la mano alle innovazioni presenti per la creazione di un futuro migliore. Senza temere l’egemonia della tecnologia ma riconoscendone l’utilità per il bene di tutti;perché se sarà meraviglioso tornare a bere un caffè in un bar guardandosi negli occhi sarà altrettanto prezioso aver l’opportunità di video-chiamare un amico distante e ricordargli il nostro affetto,condividere eventi anche online con molta più gente di quanta ne conterrebbe da solo un teatro,invitando chi è impossibilitato a dare un contributo. La sofferenza vissuta in massa funge da stimolo all’inclusione sincera,utilizzando risorse materiali e non che questa pandemia ha tirato fuori. Uno degli aspetti migliori emersi è la caparbietà dell’uomo a trovare soluzioni alternative,ricercare antidoti al male non solo nella scienza ma in tutti gli ambiti della vita. Mi piacerebbe che si sgretolasse il mito che sia possibile apprendere solo fra le mura di una scuola e in un delimitato arco di tempo.La sete di conoscenza della mente e la curiosità non si arginano facilmente;ovunque ci saranno volontà,strumenti,guide,anche se mediate da qualsivoglia strumento,continuerano nonostante l’impossibilità di una forma educativa-lavorativa convenzionale.
Scegliere un ritmo di vita rispettoso dell’ambiente come prerogativa essenziale per il benessere globale e della felicità. Violare canoni etici riguardosi dell’ecosistema ha portato infatti lo svilupparsi del virus. Tenere presente che anche senza essere medici o ricercatori abbiamo ciascuno una fetta di responsabilità e parte attiva nel fare del nostro mondo un posto sano.
L’atto di consapevolezza più grande per il domani sarebbe quello di riconoscere finalmente l’uguaglianza universale del genere umano. In un pianeta dove tutti pregano un Dio diverso, a cui chiedono la stessa grazia, si deve ora percorrere un sentiero comune alla conquista di salute e libertà in cui non ha più senso che esistano lotte e divisioni.
Utopia?Stringo l’allegrezza al cuore fra le mani. Sorrido fiduciosa.
La Sibilla,penso riordinando,chiuderebbe il suo responso così:
“Quel che ho scritto e che tu hai letto,è il futuro che ho predetto!”

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