Le cose di dopo

Il Contest del FLA2020

Amici di penna

di Alessandra Leonardi

Roma, Italia - 30 maggio 2065

Caro Gianni, mi chiamo Mattia e sono il tuo nuovo “amico di penna”.
Quando l’insegnante ci ha proposto questa iniziativa mi è subito sembrata una bella idea, anche se dopo ho dovuto cercare in rete cosa fosse una penna! Avere corrispondenza con uno sconosciuto è un’antichissima usanza; queste penne, dei tubicini con dentro una sostanza chiamata inchiostro, non esistono più, dobbiamo dettare la lettera all’Intelligenza Artificiale ovviamente.
Come ti avrà spiegato anche il tuo professore, dobbiamo raccontare una nostra giornata tipo, io qui sulla Terra, tu là su Marte, nella colonia italiana. Sei nato lì, vero? Hai visto la Terra dal vivo? In effetti anche io ho visto qualcosa solo nei documentari in realtà virtuale, molto belli perché sembra di stare proprio nei luoghi mostrati.
Peccato che la maggior parte di quei posti non sia più così.
La mia città è Roma. Il centro storico è stato rinchiuso in una cupola protettiva; i romani possono accedervi gratis, l’abbiamo visitata più volte. Il mare invece, quello pulito, possono permetterselo solo le persone più ricche. Purtroppo il Mar Mediterraneo è una distesa di plastica che ancora non riescono a smaltire. Voi, invece? Avete dei mari artificiali?
Ti racconto una mia giornata tipo. La mattina la mia tata-robot mi aiuta a prepararmi e mi porta alla fermata dell’aero-scuolabus. Frequento la prima media, tu? Sto a scuola dalle 9 alle 16. Per pranzo ci danno delle pasticche multivitaminiche e proteiche, la sera invece la tata ci prepara del cibo vero: verdura, frutta, uova, legumi… Al rientro, dopo essermi sanificato, mi metto a giocare ai videogames , poi dopo cena guardo un po’ la tv, specie i documentari sul mondo prima delle epidemie e dei disastri climatici, insieme ai miei genitori.
Facciamo anche attività sportiva un’ora al giorno. Pratico il basket, lo sport più seguito. Un tempo era il calcio, ma poi la gente si annoiava perché tanto vinceva sempre la stessa squadra, quindi non l’hanno più seguito.
Mio fratello minore si chiama Luca. I miei stanno cercando di avere il terzo figlio, che qui da noi è obbligatorio per via dello spopolamento dovuto alla pandemia del 2050, la peggiore di tutte, in cui sono morte milioni di persone in tutta Europa. Se non riescono a concepirlo, potremmo essere mandati sulla colonia, quindi sono preoccupati. In questo caso, ci conosceremo di persona.
La mia casa è grande, abbiamo una stanza per uno, un salone e un balcone- serra con le nostre coltivazioni.
Sai che anni fa mangiavano anche animali? Ora è vietato.
In casa abbiamo un gatto e un cane.
Hai la fidanzata? Io no. Tanto poi a 20 anni il Sistema Matrimoniale sceglierà la compagna più adatta a me, per fare figli sani e belli. Questo ha ridotto molto il numero dei bambini malati, per fortuna, ma le nascite sono sempre poche.
Ecco, credo di averti raccontato un po’ di cose su di me e la mia vita. Aspetto la tua risposta.
A presto,
Mattia


Colonia Italiana su Marte, 10 giugno 2065

Caro Mattia,
grazie per la tua bella lettera. Anche io sono felice di questa iniziativa dell’ “amico di penna”. La nostra insegnante ci parla spesso dell’Italia e della vita sulla Terra, ma alcune cose non le sapevo, ad esempio che andare sulle colonie è una specie di punizione per chi non ha tre figli. Non me lo hanno mai detto, neppure i miei genitori, e questo mi fa sentire un po’ triste.
Io sono nato in Italia, ma dopo pochi anni ci siamo trasferiti e non ricordo nulla della mia città natale, Milano. L’ho vista tramite i documentari, proprio come te.
La colonia italiana è composta da circa tremila persone. In effetti qui ci sono solo coppie senza figli o con un solo figlio, quindi non ho nessun fratellino o sorellina. Mio padre è un botanico; mia madre è una cuoca per una società di spedizione cibo. Mi hanno detto che un tempo sulla Terra esistevano i ristoranti, luoghi dove la gente andava a mangiare con tanti sconosciuti, invece che farsi portare il cibo a casa! Anche qui mangiamo pasticche, noi meno degli altri: mia madre spesso porta del cibo a casa dalla cucina ove lavora. Però non dobbiamo ingrassare altrimenti ci chiudono in clinica, a nostre spese, quindi facciamo molta attività fisica. In casa abbiamo un sacco di attrezzi ginnici. Campionati sportivi però non ne disputiamo, seguiamo quelli terrestri.
La nostra vita si svolge al chiuso; tutti i quartieri sono collegati dai treni ultraveloci. Però almeno non dobbiamo usare i filtri respiratori come voi.
Qui non ci sono virus né batteri, quindi è difficile ammalarsi. Chiunque venga dalla Terra deve restare in quarantena per un mese, sottoposto ad esami e test psico-fisici. È anche per questo che non siamo mai tornati, nemmeno per trovare i nonni, che non ho mai visto dal vivo. Tu hai i nonni? Li puoi andare a trovare?
Animali da compagnia non ne teniamo nelle case, le risorse alimentari e idriche sono limitate e non possiamo sprecarle. Qui non c’è acqua allo stato naturale, la importiamo dalla Terra e poi la ricicliamo come tutto il resto. Non vogliamo rendere Marte una pattumiera come la Terra!
Riguardo la fidanzata, io ce l’ho, si chiama Marzia ed è nata qui su Marte, siamo in classe insieme. Frequentiamo la prima media come te. Nessuno sceglie i fidanzati qui da noi, così quando saremo grandi io e lei potremo sposarci.
Circa i giochi, uso i videogames, ma mi piace anche leggere i videobook. Sono bellissimi: puoi leggere, oppure sentire anche i suoni e gli odori, o vedere gli ologrammi con le scene principali della storia. È stata proprio Marzia ad attaccarmi questa passione! Tv invece ne vedo poca, a parte i documentari: mi fanno venire una tristezza. Come abbiamo potuto ridurre il nostro pianeta così?
Piacere di aver fatto la tua conoscenza, pur se a distanza. Chissà, forse un giorno ci incontreremo dal vivo, anche se spero che i tuoi genitori esaudiscano il loro desiderio di avere un terzo figlio.
Saluti,
Luca

 

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