Le cose di dopo

Il Contest del FLA2020

IL CERCHIO

di Milvia Di Michele


IL CERCHIO

E venne il Dopo, anzi, no... era il Prima travestito.
Maria lo sapeva, lo aveva riconosciuto sotto le mentite spoglie, e lo sapeva da prima che arrivasse.
La gente all'inizio lo festeggiò, per una settimana intera non si fece altro che parlare della fine dell'incubo, della luce in fondo al tunnel .Poi pian piano si parlò d'altro.
Era fine maggio e l'estate vicina invitava alla leggerezza.
Tutti tornarono ad organizzare le vacanze, i più fortunati dei viaggi.
Maria continuò a ballare come aveva sempre fatto e a suonare il suo violino, che piangeva d'amore.
E continuò a non parlare.
Inutilmente il luminare consultato insisteva spiegando ai suoi genitori che la loro figlia aveva tutto a posto, che non parlava perchè vittima di un blocco psicologico, che vista la giovane età della ragazzina, era superabile.
Maria era giovane, ma molto matura e aveva consapevolmente scelto di non parlare.Sapeva comunicare, ma con il ballo e la musica. Era contraria al chiacchiericcio, non le piaceva proprio.
Così il Dopo di Maria era come il Prima e il Durante... se non che...
Se non che un giorno del Dopo si accorse che il cielo aveva uno strano colore perlaceo, che era scomparso l'azzurro e che da qualche giorno tutti i colori erano sbiaditi, non spenti, ma omologati tendenti al giallo. Pareva d'essere in un mondo irreale.
Maria pensò a certe foto che si divertiva a truccare manipolandole e si disse che questo fenomeno dell'ingiallimento accadeva probabilmente anch'esso per una manipolazione, ma di chi?
Si guardò intorno, la gente viveva la sua vita normalmente. Passata la paura, erano passati anche gli slanci solidali ed empatici, pareva svegliata da uno stanno sonno, e invece aveva la coscienza in letargo.
Maria decise che non voleva essere ingoiata dalla massa tranquilla e noiosa che le si muoveva intorno, ma non sapeva che fare : era sola, era piccola, non aveva potere.
Così si dipinse un cerchio di luce, ci entrò dentro e scomparve.
Si pianse tanto la sua scomparsa per una intera settimana, alla fine restò solo sua madre a portarle fiori sull'orlo del cerchio lasciato aperto. Un giorno videro solo i fiori, supposero che la povera donna l'avesse seguita.
Ci fu di nuovo una settimana di pianto, poi il marito lasciò fiori bianchi fuori dal cerchio e sparì, così il fratello di lui, l'amante del fratello, l'amica carissima, il professore dell'amica carissima...
in meno di un mese una valle di fiori si accoccolò attorno al cerchio di luce, e tanti scomparvero.
Piangemmo tutti sai? Piangemmo gli scomparsi. Quando anch'io lasciai i miei papaveri rossi finalmente non piansi più,
Ora sono oltre il cerchio e il cielo è azzurro, l'aria fresca e gli alberi rigogliosi. Dentro i ruscelli guizzano allegri pescetti e in mezzo al verde giocano gli animali. Noi siamo con te Maria, raccolti intorno a te e al centro ci sei tu che parli e parli e parli. Noi sorridiamo. Noi scomparsi sorridiamo.

 

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