Le cose di dopo

Il Contest del FLA2020

LA PORTA DEL DOMANI

di GIANLUIGI ROBOTIC

Ore 08.30, via della Liberazione 123, Lissone (MB).
E' una mattina di fine dicembre: il fischio di un vento secco e gelido frusta sui pioppi piangenti spogliati da foglie ingiallite cadenti sul manto stradale ghiacciato.
Nel piccolo parcheggio adiacente le villette di nuova costruzione, vi sono tre macchine isolate ed ibernate da un' umidità che non lascia scampo; il cielo è di un grigio funesto, anteprima di uno scrosciante acquazzone.
Francesca, la mia dolce metà, esempio lampante di una ragazza bella dentro e fuori, si sveglia anzitempo; non riesce a dormire più del dovuto né tantomeno si può permettere di agitarsi, altrimenti la piccola Stefania inizia a scalciare "la sua mongolfiera" e sono dolori.
Camomilla e svariati biscotti alle gocce di cioccolato (i suoi preferiti) bastano per alleviare i capricci della nostra pargoletta impaziente.
Sta volgendo al termine un anno complicato, intriso di enormi sacrifici: tre lavori cambiati; un investimento di quote e compravendita di azioni che, in un primo momento, stavano affossando il mio reddito per poi risollevarsi come "l'Araba Fenice"; mio padre tediato da "acciacchi anagrafici" ripresosi con non poca fatica; stilando un bilancio finale sembra che intravedo la fine di una strada irta di difficoltà pian piano oltrepassate con vigore e determinazione.
Non mi manca nulla anche se spesso non ne sono sempre stato consapevole.
Talvolta sono stato tormentato dalle inquietudini sfociate in un bipolarismo sincopato riguardo il domani, "alle cose di dopo"; mi ritengo una persona che deve avere "tutto sotto controllo" e, quando non accade soprattutto per cause non dipendenti da me stesso, perdo la lucidità mentale.
Ci sono voluti tre ricoveri coattivi in ospedale per sconfiggere quei "mostri".
Ma c'é sempre un però...quel maledetto "però".
"Amore sbrigati! Se non ti alzi dal letto, rischi di fare tardi"
Mi aspetta una giornata interminabile tra una riunione con i vertici della Borsa di Milano da cui potrebbe scaturire una svolta lavorativa ed economica e, se non ci sono intoppi, vorrei fare miei 10 km di corsa e, dulcis in fundo, il corso serale di spagnolo.
Driin... squilla il campanello.
"Si può sapere chi diavolo è" esclamo a gran voce; manco il tempo di finire l'interiezione che già faccio un balzo ritrovandomi con i piedi bramosi di arrivare alla porta.
Il suono diventa sempre più insistente.
"Arrivo!!!"
Francesca è agitata, ha il sentore che questa visita inaspettata possa celare una macabra insidia ma cerca di non scoraggiarsi.
In un istante scatto in cucina a prendere il fido "compagno di lama", non si sa mai chi può essere.
O magari conosco già i probabili miei "interlocutori".
Dalle fessure delle tapparelle s'intravedono improvvise luci accese.
Evidentemente la serafica quiete residenziale è stata turbata.
Con una mossa fulminea allungo il braccio destro per lasciarmi alle mie spalle la porta del soggiorno chiusa a chiave.
Lo spioncino è occluso da un dito sporco d'infamia.
Il cigolio della porta accompagna le mie sensazioni, che vengono confermate dai personaggi che si presentano davanti ai miei occhi.
"Pensavi di farla franca eh" comincia il primo mostro avente le braccia a forma di serpi velenose e il volto mascherato da medusa chiamato Invidia; "Siamo qui, per sottrarre la tua felicità" rincara il secondo energumeno, viso deforme con occhi spiritati e due ali "nero buio" scoperchiate di nome Arroganza; "Non hai scampo, ti condurremo nelle grinfie infernali" tuona il terzo, una sagoma grigia dal sorriso beffardo detta Ipocrisia.
Provo a colpirli con calci e coltellate accecato da una rabbia irrefrenabile. I fendenti sono numerosi ma non fruttano nulla.
Di contro, bastano pochi istanti per ritrovarmi riverso a terra in una pozza di sangue; mi sto spegnendo, la luce diventa sempre più flebile fino a sprofondare nel buio della morte.
Le pupille infuocate dell'Arroganza squagliano la porta serrata.
Francesca, la mia donna, amica, confidente, è da sola, inerme e terrorizzata; L'invidia, senza pensarci due volte, gli rifila un calcio alla pancia causandole dolori lancinanti.
L'ipocrisia interviene apparentemente in suo soccorso ma le braccia dall' essere accoglienti diventano soffocanti privando la sua gola del respiro vitale.
Ad un tratto un immenso bagliore investe le tre malefiche entità scaraventandole oltre il muro.
Io sono morto, la mia anima no...è uscita fuori dal mio corpo avvolta in un aura gialla con le ali rosse di passione e nere di profondità.
"Non ci credo...chi diamine sei?" strillano coralmente i tre "balordi".
Il suo sguardo grida vendetta, la sua purezza non può essere intaccata dal marciume inverecondo di un' umanità distorta.
"Io sono Polyvalent, il prodotto autentico dello stato umano." La voce è robotica, irreale nel tono ma vera nei contenuti.
"Se il passato è fatto di ricordi, il presente oscilla tra salite e discese, il futuro è il dopo...chiamato anche domani, ed io, come anima viva, non vi permetterò di avere il sopravvento...vi farò fuori affilando i miei poteri racchiusi nel M.E.C. (Mente, Anima e Cuore), la mia arma letale polverizzandovi nell'oblio assoluto…"
"Signor Gianni, si svegli!".
E' la voce di Anna, dottoressa sempre vispa, grintosa e disponibile.
Vengo preso di soprassalto e, d'istinto, mi alzo come una molla.
"Tutto bene? Stava per caso delirando?"
"No, ero con la mia anima..."
La donna mi guarda sbigottita.
"Mah...comunque le volevo dire che Stefania è..."
Lancio un grido secco che fa scricchiolare le finestre del corridoio ospedaliero.
Come il più celere dei fulmini mi fiondo nella stanza 30 del reparto di ginecologia; le lacrime scivolano copiosamente, le mie gambe vibrano e vacillano, mi sforzo parecchio per evitare di cadere. Lei è stanca ma gioiosa, il pianto della piccolina è l'inno della nuova vita.
Polyvalent si avvicina a me e pronuncia testualmente: "Sono e sarò sempre con te, non dimenticarlo mai!".
Le sue auree mani aprono finalmente la porta del domani: sono pronto a spiccare il volo verso un futuro di felicità.

 

Registrati o fai il login per votare!







Iscriviti adesso alla newsletter del FLA per essere sempre aggiornato su tutte le novità e le iniziative del Festival!