Le cose di dopo

Il Contest del FLA2020

Come sarà il mio domani?

di Alex Thorndyke

Marco non aveva mai creduto alle doti di divinazione millantate da certi “Maghi”, per cui aveva sempre evitato con cura di farsi leggere la mano, le carte, fondi di caffè e così via. Una sera, però, cambiò idea e a una fiera organizzata vicino al suo paese si recò da una maga, una certa Siria.
Si sedette davanti alla maga, una tipa bruna dagli occhi sinistri, con fare molto scettico e s’impose una certa pazienza nell’ascoltarla. Correva l’anno 1996.
La maga iniziò a parlare di alcuni fatti riguardanti Marco: l’incontro con una ragazza dai capelli rossi, una figlia.
- Ah però - commentò lui con un sorriso.
La maga proseguì accennando a un lavoro in banca e a un trasferimento nella penisola, in una città “a nord”.
- Non è che ami molto il freddo, ma ci può stare - convenne il giovane.
Presto quelle parole, però, non gli bastarono più. Era curioso, voleva sapere qualche notizia sul mondo, sulla storia, sull’umanità.
- Allora mi dovrai un po’ di più - disse la maga.
- Ci sto. Fatto trenta, facciamo trentuno, via.
Le allungò qualche banconota.
Ecco che la maga cominciò a parlare degli anni immediatamente successivi. Marco sentì di varie personalità assassinate, innovazioni tecnologiche, alcuni premi vinti e catastrofi, umane e non. Presto si pentì della propria domanda.
Si arrivò al 2020.
- Dai, non ci credo - disse Marco, sconcertato. - Non può essere.
- Questo è ciò che ci aspetta.
- Ma davvero non potremo più fare quello che facevamo…? Che roba.
- Così sta scritto - sentenziò la maga.
A un certo punto, lei menzionò un concorso letterario.
- Ah, bello - disse Marco. - Mi dica, mi dica.
- Dovrai scrivere un racconto sul futuro, su ciò che avverrà.
- Allora sono nel posto giusto - ridacchiò lui.
La maga elencò i vari punti del regolamento. Il giovane se li stampò nella memoria senza fatica, come accadeva per ogni nozione che lo interessava.
- Beh, grazie della chiacchierata - disse Marco alzandosi, dopo aver allungato un’altra banconota. - È stato molto interessante. Arrivederci.
- Arrivederci.
Le lanciò un sorriso divertito e andò via.

Agli inizi del 2010, dopo varie vicissitudini, Marco si ritrovò a viaggiare verso Torino. Qualche anno dopo, venne assunto in banca, come addetto allo sportello. Sul momento, non rammentò le parole della maga.
Continuò a ignorarle pure quando conobbe Giulia, una ragazza dai capelli rosso fiammanti e pure quando, anni dopo, diventò padre di una bambina, Chiara.
Nel 2020, ai primi segni della disgrazia universale, il ricordo gli sorse fulmineo.
Subito venne seguito da un altro pensiero.
- Il concorso!
Marco era un appassionato di scrittura. Ogni tanto amava cimentarsi in qualche sfida narrativa.
La data ultima di scadenza era il dieci dicembre. Guardò il calendario: mancava un solo giorno.
Febbrilmente, Marco iniziò a pensare a un’idea. Creata una piccola bozza concettuale, provò a tradurla a parole. Diede al lavoro il titolo: “Come sarà il mio domani?”
Come fu abbastanza soddisfatto, lo inviò.
Vinse? Non vinse? Chi lo sa. La conclusione di questa storia appartiene al futuro. Per cui, abbiate un po’ di pazienza, vi prego.

 

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