Le cose di dopo
Il Contest del FLA2020
a dopo ci ho pensato prima
di Cinzia Galleri
Le cose dopo. L’ultimo pensiero prima di addormentarsi, sempre più tardi.
Quella finestra nel tinello che sarebbe già dovuta diventare una portafinestra per uscire direttamente in terrazzo,le macchie di muffa da pulire con la candeggina prima di passare un paio di mani di tinta fresca, le mensole da fissare alla parete per ricavarne una libreria per sistemare i vocabolari che prendono umidità in garage.
Chi si occuperà di queste cose dopo? Suoi figli non puliscono, non lavano la biancheria, non cucinano; loro fanno una telefonata e arriva qualcuno con la biancheria, la cena,a lavare i pavimenti e i vetri e tutto quello che c’è da fare in casa. Ultimamente poi non telefonano neppure, cliccano da qualche parte sul computer o il telefono. E un’altra cosa fanno suoi figli e la fanno proprio bene : buttano. Buttano il pane duro, la frutta troppo matura, vestiti ancora nuovi, elettrodomestici che funzionano ancora; per loro solo l’ultimo modello. Lui non li capisce, forse perché ultimo di sei figli il vestito e le scarpe nuove li ha avuti il giorno in cui si è sposato.
Loro sono avanti gli dicono e lui invece nel passato. Ecco allora si arrabbia e vorrebbe aver studiato come loro ed essere capace di fare uno di quei discorsi che sente ogni tanto in qualche trasmissione, ora che l’insonnia, oltre al solito pensiero delle cose dopo lo tengono sveglio; che lui per tutta la vita non ha fatto che pensare a quello che sarebbe successo e non a quello che era già successo, non ha avuto tempo per nostalgia romantiche. Ha pensato a lavorare e fare straordinari per comprare la casa e a mandarli a studiare prima al liceo e poi all’ Università e poi ha pensato ancora a lavorare e fare ancora straordinari per i nipoti che sarebbero andati al liceo e poi all’ Università
Sempre a pensare alle cose dopo. Però non ci riesce ad immaginarsi come sarà dopo. Suo nipote gli ha spiegato che con il computer può mettersi in contatto con persone che non vede più da tanto tempo, i ragazzi con cui ha fatto il militare,la sua prima fidanzata. Chi avrebbe mai immaginato che mettersi in contatto con qualcuno sarebbe stato così semplice, gli avrebbe fatto comodo quando faceva il militare in quel sperduto paese in montagna, ci voleva così tanto a scrivere le lettere e poi avrebbe risparmiato ai suoi l’umiliazione di rivolgersi a qualcuno, in genere il parroco o la maestra per leggerle, dato che erano analfabeti e sapevano a mala pena mettere la firma. Una delle solite notti di insonnia ha avuto la tentazione di chiedere al nipote come si fa ma poi gli è venuta una tale tristezza che se in casa ci fosse stata una bottiglia di vino o una birretta un goccio se lo sarebbe fatto. Il pensiero delle cose dopo, quelle che saranno non gli piace.
Sarà così? Non può fare ameno di chiederselo, tutti a scrivere sullo schermo a cosa stanno pensando, che poi lo scrivono sul serio a cosa stanno pensando? A far vedere tutto a tutti senza vergogna? Sarà così dopo, sempre in vetrina? Sarà senza odori? Sarà tutto attraverso uno schermo? Nella sua casa comprata con tanti sacrifici, tanti straordinari, turni notturni chi ci vivrà? I suoi figli dicono che è vecchia e in una zona fuori mano e quegli alberi in campagna? Di tutte le cose che lascia sono soprattutto gli alberi, quelli per cui se la prende più a cuore, li ha piantati per i suoi figli e poi per i suoi nipoti perché sarebbero restati anche dopo. I limoni, le mele e i fichi che non saranno raccolti da mani che conosciute che ha stretto ma da quelle di estranei. Non ci sarà stato una persona amata a tinteggiare, pulire e raccontare quella volta in cui...
Ma basta, tanto ormai non ci riesce più a prendere sonno tanto vale alzarsi e preparare la borsa per l’ospedale. Prima di ricoverarsi passerà al cimitero a mettere fiori freschi sulla tomba di sua moglie, chi sa chi ci penserà dopo.