Le cose di dopo

Il Contest del FLA2020

Il Signor Dopo

di Martina Angelini

C’era una volta il Signor Dopo, un signore mite, gentile e instancabile, che raccoglieva, ogni giorno, le promesse e gli impegni delle persone; il suo era un lavoro faticoso ed era costantemente sommerso di richieste. Il Signor Dopo lavorava sodo e non si fermava mai, amava il suo mestiere e prendeva in carico tutte le domande che gli giungevano ad ogni ora del giorno e della notte. E, soprattutto, continuava a farlo con entusiasmo nonostante la maggior parte dei suoi clienti si dimenticasse di andare a ritirare il lavoro che lui confezionava con tanta cura. La gentilezza e la disponibilità innate del Signor Dopo lo portavano non solo a non curarsi del comportamento delle persone, ma anche a trovare loro una giustificazione, adducendo come scuse i mille impegni, la vita frenetica e il poco tempo a disposizione. La sua speranza e il suo ottimismo erano quasi commoventi: il Signor Dopo, infatti, conservava con premura tutti i suoi lavori, riponendoli in una cassettiera nella quale ciascun cassetto era dedicato ad un cliente, nell’attesa che essi andassero prima o poi a ritirarli. Quei cassetti pieni di vita desiderata e non vissuta facevano compagnia a questo dolce signore giorno dopo giorno, ma erano anche fonte di malinconia e tristezza; il Signor Dopo, infatti, pensava ai momenti perduti, agli incontri rimandati, ai progetti incompleti, alle promesse mancate, e se ne rammaricava profondamente. In fin dei conti, nel momento in cui prendeva in carico una nuova richiesta, immaginava quello che sarebbe successo, ma continuava imperterrito a lavorare e ad augurarsi che la sua opera non finisse nuovamente in un cassetto impolverato. Il Signor Dopo, inevitabilmente, si affezionava alle storie e alle vite dei suoi clienti, tanto che aveva dato alle sue opere un nome semplice ma significativo: Le Cose di Dopo. Perché, in fondo, quelle Cose erano opera sua, frutto della sua dedizione e della sua passione, e gli facevano compagnia quotidianamente.
Ma tutti sappiamo che il tempo non si può fermare, e il Signor Dopo diventò anziano e nonostante la sua insuperabile forza di volontà, le sue energie iniziarono a venir meno e il suo lavoro dovette rallentare sempre di più. Quando capì che non sarebbe più riuscito ad esercitare il suo mestiere come avrebbe voluto, prese un’importante decisione: guardando quei cassetti pieni di Cose di Dopo, decise che i suoi clienti avrebbero potuto ritirare le loro Cose solo nel momento in cui avrebbero capito realmente e profondamente il valore del tempo.
E fu così che il Signor Dopo andò in pensione e le Cose di Dopo rimasero impolverate nella cassettiera per molti anni, durante i quali le persone continuarono a comportarsi come sempre, formulando promesse che non avrebbero mai mantenuto, progettando incontri che non sarebbero mai avvenuti e rimandando propositi di cui si sarebbero immancabilmente dimenticati.
E poi arrivò il 2020.
Fu un anno davvero terribile, e quelli che lo hanno vissuto non lo dimenticheranno mai: il mondo fu travolto da una pandemia, e gli esseri umani si ritrovarono disorientati, impauriti e impotenti di fronte ad un nemico inaspettato.
Ma, come succede spesso nelle situazioni di estrema difficoltà, il 2020 permise agli esseri umani, privati della loro libertà, di riconquistare il senso e il valore del tempo. Chiusi nelle loro case, alcuni in totale solitudine, altri, più fortunati, in compagnia dei propri cari, erano tutti in balia di un destino incerto che non erano più in grado di scrivere e che iniziava a fare davvero paura. Il mondo si fermò, e le persone iniziarono a riflettere sulle loro esistenze, a pensare a ciò che desideravano realmente, alle occasioni mancate, agli impegni rinviati, ai desideri seppelliti in fondo ai loro cuori. Del futuro non c’era più certezza ed essi si resero conto, finalmente, che il tempo è un tesoro inestimabile, e che a lungo lo avevano dato per scontato senza comprendere quanto fosse prezioso.
Il Signor Dopo, giorno dopo giorno, li osservava silenziosamente: il suo cuore si riempiva di speranza e un sorriso sempre più ampio si faceva largo sul suo volto. Si stava finalmente avverando ciò che lui aveva sempre desiderato con tutte le sue forze: le persone avevano finalmente preso consapevolezza che ogni istante è unico, che anche la più banale delle azioni ha un peso ineguagliabile e che tutto ciò che avevano procrastinato più e più volte rischiava di non potersi mai realizzare.
Il Signor Dopo prese quindi la chiave della cassettiera e la rese disponibile a chiunque desiderasse aprirla, sicuro che, questa volta, le sue speranze non si sarebbero rivelate vane. E infatti, alla fine della pandemia, i cassetti delle Cose di Dopo si svuotarono in men che non si dica, la polvere diventò un lontano ricordo e le persone impararono che le opportunità vanno colte al volo, che mantenere un impegno è fonte di grande soddisfazione e che anche un solo giorno può cambiare per sempre le loro esistenze.
E fu così che il Signor Dopo, finalmente, riuscì a godere di un felice e meritato riposo, in un nuovo mondo nel quale il Dopo sarebbe stato rispettato e desiderato con lo stesso ardore con cui lui lo aveva sempre preparato.

 

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