Le cose di dopo
Il Contest del FLA2020
Cercate di essere stupidi
di William Mankiewicz
Alla soglia dei 91 anni Nicolai Fellowps aveva quasi avuto tutto dalla vita. Quel quasi sta a significare che non era stato tutto rose e fiori. All’età di quattordici anni rimase orfano. Divenne professore universitario di sociologia in una piccola università. Si sposò ed ebbe tre figlie, il suo orgoglio, una di loro morì per un “incidente domestico”. Con questa dicitura il caso venne archiviato. Sua moglie si ammalò di cancro, secondo i medici fu il troppo smog ha causarglielo. Ma anche lì, alla morte della sua donna amata lui non rinuncio a fare ciò che sapeva fare meglio cioè insegnare, cioè dare da mangiare l’unico cibo che rende liberi gli uomini: la cultura. Anche dopo essere andato in pensione pubblicò due libri che riscuoterono un certo successo “Saggio sulla Stupidità” e “Dopo”. Ancora oggi continua la sua missione educare chiunque esso incontri. Oggi però veste i panni del nonno , ruolo a lui più convenevole che gradito. Sua figlia Sara gli ha lasciato i due nipotini Filippo e Nicola, quest’ultimo gioca a i suoi piedi mentre l’altro è in camera a guardare la TV. Nicolai è seduto su una poltrona si sta per addormentare, quando si sente bussare alla sua spalla, è Filippo con un block notes in mano che gli dice: “Nonno, ho scelto cosa voglio fare da grande, voglio diventare il tuo biografo.” Nicolai Fellowps abbozzò un sorriso stanco e disse: “ Va bene, solo se scrivi soltanto la verità.” La verità si sa, ognuno ha la sua. Filippo annuì timidamente è parti con le domande. “Quando e dove sei nato, nonno?”
“Sono nato a Pescara nel 1997, il 2 febbraio.”
“Perché ti chiami Nicolai e soprattutto hai quel cognome buffo?” Filippo sorrise.
“Non c’è niente da ridere, specialmente per il mio nome. Mia mamma era appassionata di letteratura russa invece il mio cognome lo devo a mio nonno inglese che venne a combattere una guerra non sua e trovò ciò che c’è di più caro al mondo: l’amore.”
“Scusami nonno non volevo ridere…”
“Non preoccuparti nipote mio continua.”
“Come hai conosciuto nonna?”
“Ho conosciuto tua nonna su una riunione su zoom durante la pandemia scatenata dal Covid.”
“Un attimo che cos’è Zoom? E’ che cos’è il Covid?
“Ah, zoom è piattaforma che offre servizi di teleconferenza remota. Invece il Covid fu una brutta malattia che costrinse il mondo intero a rimanere dentro casa per un anno intero.”
“E’ non ti sei annoiato a stare dentro casa per un anno intero?”
“No per niente, ho visto molti film, ho letto molti libri, ho scritto la mia tesi di laurea, ho addirittura fatto il pane in casa e poi ho conosciuto tua nonna, l’amore della mia via.”
“Si, ok ma questo è ciò che hai fatto tu. Le altre persone saranno impazzite.”
“Tutti un po’ abbiamo sofferto il periodo di reclusione, chi più chi meno, nessuno escluso. Anzi credo che quel periodo di aver visto la maggior solidarietà del genere umano, tutti rispettavano le regole e tutti sembravano aiutarsi reciprocamente. Tutti dicevano che dopo le cose sarebbero cambiate in meglio, che dopo tutto sarebbe cambiato, ma dopo non cambiò affatto nulla.”
“Come non cambiò nulla?”
“Ritornammo a calpestarci, a farci la guerra l’uno contro l’altro, a inquinare, a spremere ogni centimetro del nostro minuscolo pianeta solo per il gusto di farlo. Ritornammo e continuammo a giustificare l’omicidio di una povera ragazza con la dicitura “incidente domestico” e ovviamente continuammo ad essere razzisti verso chiunque era diverso da noi.”
Filippo vide suo nonno sensibilmente scosso che guardava per terra dove il piccolo Nicola si era addormentato, non cerco il suo sguardo ma non si arrese e chiese: “Ma nonno ci sarà qualcosa di positivo in tutto questo, no?
“Si caro Filippo la stupidità.”
“La stupidità?”
“Si la stupidità nello sperare che le cose cambino.”
“Beh allora, una volta diventati stupidi cosa c’è?
“C’è il Dopo.”
“Il Dopo???”
“Si il Dopo, un arma potentissima che è in tutti gli eventi della storia sia grandi che piccoli, sia belli che brutti, che se usata nel modo giusto può portare risultati bellissimi. E’ solo uno stupido fa in modo che nel Dopo le cose cambino.”
Filippo guardò il nonno, alzo le spalle, chiuse il block notes e torno in camera. Nicolai sorrise tra se e se, proprio con la faccia di uno stupido.