Le cose di dopo
Il Contest del FLA2020
Nucleo di monitoraggio della Comunità Globale
di Daniele Camagna
Colosseo di vetro, Quartier generale dell’ex Onu, New York
«Bzz… svolta a si… bzz… sinistra e prendi il bzz… il primo ascensore nel corridoio, attualmente disponibile… bzz… ora che sei sull’ascensore, seleziono musica dall’ultima playlist creat…»
«FERMO HARRY! NON…» L’ho detto troppo tardi.
«Bzz, ecco la prima trAcCiOAAAaa… bzz… bzz… bup»
Morto. Non capisco perché si ostini a riprodurre delle canzoni. È una settimana che gli dico di lasciar perdere, so che vuole farmi un piacere, ma ancora non capisce che, da quando mi è scivolato nel caffè, il suo sistema è andato in palla.
Non appena l’ascensore si arresta e la porta scivola a lato, mi immergo in un corridoio gremito, un formicaio agitato da vibrazioni elettriche. L’allarme diramato questa mattina ha tinto i nostri anelli digitali di rosso, portandoli a trillare convulsamente. Qualcosa di importante.
Appoggio la spalla a una finestra.
«Bzz… sistema riavviato con successo. Sono Harry, assistente digitale, pronto per servirti, bzz… Uh, signore, noto con piacere che sta fissando il Palazzo del Segretariato… bzz… modalità turismo»
«Non ora Harryyy, smet… vabbè ci rinuncio, parla, parla»
«La nuova sede del Segretariato è stata la prima ad essere realizzata dopo lo smantellamento dell’impianto Onu. Dall’Unificazione Mondiale del 2040, anno in cui è stata riscritta la UN Charter, sono stati in tre a ricoprire il ruolo di Segretario Generale della Comunità Globale. Al primo di loro, Zuckerberg, è dedicata la struttura del palazzo: una gigantesca F di vetro blu»
«Gra-zie-har-ry-sei-sta-to-u-ti-lis-si-mo»
«Ne sono… bzz… contento»
Mi scappa una risatina, come intelligenza artificiale Harry è piuttosto avanti, ma non ha ancora imparato a riconoscere l’ironia.
Torno a guardare la torre, collegata al Colosseo di vetro tramite un ponte futuristico trafficato da numerosi robottini. Quella F è un totem perfetto. Da quando l’Organizzazione ha assunto l’ulteriore e gravosa funzione di centro governativo mondiale, Facebook è diventato uno dei nostri strumenti principali. La sua funzione è quella di “infrastruttura sociale”: bravo Mark, ci avevi visto giusto.
La torre blu, con tutti i suoi uffici, mi saluta in maniera solenne.
Una voce melodiosa di donna mi chiama nel frastuono del corridoio.
«Hey Priscilla» le rispondo, mentre aggiusto la cravatta e sistemo la giacca, sperando si accorga che ho messo la sua preferita. Mi guarda con i suoi occhi grandi, verdi. I miei, invece, scivolano sulla spilletta argentata che ha sulla camicetta.
«Bzz.., SiGnOrE, asszsscolta quELLo che DiCe, anche perché con lei non hai… bzz… nessuna speranza»
Eh no, non ti permettere. Mi schiaffeggio l’orecchio con vigore. Auricolare del cavolo. Non puoi passare la giornata a blaterare.
«Ahia, bzz…»
In mezzo a una cascata d’oro, gli occhi di Priscilla mi guardano con diffidenza compiaciuta.
«Seguimi»
Non me lo faccio ripetere. Tailleur nero, tacchi vertiginosi, si muove con eleganza lasciando una scia di profumo che mi fa strada.
Aula del Consiglio di Sicurezza
Mentre vedo Priscilla prendere posto intorno al tavolo, in una sala che raggiunge sempre di più la sua aura formale, una pacca sulla spalla mi piantona nel pavimento.
«Bzz… il signor Bill è… bzz… dietro di lei»
«M-me ne sono accorto…»
«Hey bello, sei riuscito a dare un’occhiata all’ultimo report del Programma per lo sviluppo?»
Mi mostra orgoglioso la sua copia, su cui campeggia il logo di UNDP. Scuoto la testa.
«Leggilo, è scandaloso. Ti ricordi l’anno del Covid? Era il 2020. Quarant’anni fa. E qua spiega che la crisi generata dalla pandemia porta ancora i suoi effetti...» sgrana gli occhi.
Quando passa Sandy, la robottina delle pulizie, si precipita a salutarla. La bacia sulle guance di metallo e il suo schermo si tinge di un rosso imbarazzato. Incredibile, i muscoli umani piacciono anche alle androidi. «Harry, questa dobbiamo segnarcela».
Bill si gira e riattacca il discorso: «C’è una parte del report dedicata al clima e l’ambiente a cui ha lavorato Greta. Interessante, ma terribile. Non mi meraviglio se, da diciassette, il numero di SDGs è lievitato in maniera impressionante»
Così dicendo lancia uno sguardo verso il centro della sala, dove il tavolo circolare dei rappresentanti si stringe attorno ad una pedana luminosa che riproduce la ruota colorata.
Viene annunciato il comunicato stampa. A quanto pare sono state individuate delle operazioni anomale sulla rete. Priscilla spiega:
«Gli addetti al monitoraggio generale sono riusciti a decodificare i messaggi solo ora, il problema ha già raggiunto uno stadio avanzato. C’è un movimento terroristico non ancora identificato che ha organizzato una serie di attacchi in diverse località. Il movimento è composto da numerosi gruppi, di cui siamo riusciti ad ottenere pochissime informazioni. Il nostro compito, ora e per le prossime settimane, sarà rintracciare ogni singolo dettaglio possibile, mappare tutta la situazione e bloccare tutto. Roberto, ovviamente affidiamo a te la direzione»
«Bzz… complimenti signore, dim… bzz… dimostrale che sei un uomo»
Raggiungo il centro della pedana, gli altri componenti della squadra mi seguono.
«Ottimo, iniziamo»
Le luci del cerchio colorato si fanno più intense, la pedana inizia a ruotare mentre scivola in basso. Siamo nei sotterranei, nel Nucleo di monitoraggio della Comunità globale. Casa mia.
Raggiungo la postazione del presidente. Il nucleo, i cui uffici si estendono sotto l’intera città, è stato attivato. I computer si accendono. Lo schermo principale, gigantesco, emette un dolce bling. È appena arrivata la scheda con i dati del presunto capo del movimento terroristico. Ci colleghiamo al suo telefono, la cui telecamera ci fornisce immagini in tempo reale.
Saremo le tue ombre. Monitoreremo ogni tua singola azione, ogni tuo contatto. Abbiamo i poteri di un Grande Fratello, il nostro scopo però è utilizzarli per la pace. Hai perso.
«Bzz… signore, mi sembra agitato, bzz… per rilassarla riproduco la traccia numero uno, bzz…»