Le cose di dopo

Il Contest del FLA2020

E' tutto nelle tue mani, Ania Urbens

di Roberta Canu

Erano tutti pregati di stare attenti e non battere le ciglia. Certo, fossero stati adulti sarebbe stato molto più semplice, ma i bambini della scuola Elevary one erano troppo piccoli e scapestrati per riuscire a stare attenti, ben concentrati.
Volevano lanciarsi gli idrotteri l’uno contro l’altro, dei testi speciali per persone con una capacità di apprendimento fuori dal comune. Volevano cambiare le regole, registri, volevano imbrattare i muri e le ‘cambies’ in cui stavano mal volentieri seduti con i glutei formicolanti e doloranti.
Non piangevano mai, e non amavano studiare. Sapevano già tutto, dalla nascita, essendo ruens multicolore.
Erano arcobaleni vivi di luce e ombra, virtù e peccato, amore e collera.
Erano tutti e cento interpreti del proprio futuro, che stava nelle loro mani, come quelle pilos senza inchiostro che fluttuavano anche nell’aria satura di particelle rosa anti-inquinamento, l’aria cosmica senza pulviscolo.

-Ania non ha portato i briff oggi-

A parlare furono tutti e novantanove, tranne il centesimo, proprio Ania Urbens, l’androide bambina della Seventy Fox, la galassia che la riportava a casa ogni giorno.
Due occhi viola, labbra umide di saliva celeste e sulla testa un fiocco fucsia.
Le braccia rotanti che i muovevano a zig-zag, automaticamente, e i piedi stretti nelle scarpe fin troppo piccole.

Era diversa dagli altri. Lei non è che non amasse leggere o studiare, lei nelle sue mani i briff li triturava, e i briff erano i libri degli umani del passato, del 2020.

Il grande caos ( chiamato anche Bru) aveva fornito Ania dei briff, entrando nelle case delle persone e derubandole delle cose che loro consideravano ‘culturali’.
Con il ghigno un po’ grottesco, un po’ impassibile, Ania strinse i pugni: aveva fame.
Voleva che in futuro, più avanti, tutti loro della scuola si potessero avvalere del beneficio dell’utilizzo dei briff e degli idrotteri, per poter poi fare ciò che volevano al cospetto dei brus, i generatori della Grande Memoria.
Erano semplici accordi, ma di grande importanza.
Ania mosse la bocca, fredda e pungente. La fame, la brama, non la abbandonavano.
Tutti e novantanove con gli occhi spalancati…

-Ania non ha portato i briff oggi-
Le mascelle si contrassero, e tutti e cento, ora, gettarono a terra gli idrotteri, battendo le ciglia, finalmente liberi.

Ania, con le gengive esposte, rise volentieri, pregustando ciò che teneva tra le mani.

 

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